mercoledì 13 settembre 2017

La serata perfetta

Sabato è stata la serata perfetta, quella che quando ormai vecchia e con la dentiera, racconterò alle mie coetanee, rollando una canna e gustando un tè. Perché una volta che ho cresciuto le figlie, aiutato con i nipoti e pagato qualche debito, vorrei lasciare questo mondo ridendo a crepapelle.

Il pomeriggio ero impegnata in una festa come truccabimbi e per la cena mio marito aveva chiesto pizza, ma non una qualunque, aveva espresso chiaramente la sua preferenza:
"Amò, me fai la tua pizza?".

Fortunatamente la figlia piccola mi ha aiutata, così mentre io lavoravo lei ha preparato l'impasto e l'ha messo a lievitare.

Torno a casa sotto la pioggia, il cielo è minaccioso e scuro, l'aria fresca e umida e noi facciamo la pizza. Il quadro è commovente.

Dovete sapere che al Fra non piace ungersi le mani con oli, creme o lozioni, ma io mi diverto molto quando lui si lamenta, così ho trovato le giuste scuse:

"Fra, sono un po' stanca..."

"Fra, la Sole non lo può fare perché ha le mani troppo calde"

E Noemi?

"Non pervenuta"

"No Fra, i cani lascerebbero quel pelo fastidioso che poi si aggrappa in gola"

Fatto sta che ha dovuto desistere e accettare l'ingrato compito : si mette in postazione davanti alla teglia con piedi divaricati e ben distanti, spalle tese, braccia a 90°, irrigidisce le mani e i polsi, tira i nervi del collo e...a guardarlo bene sembrerebbe in uno di quei gabbiotti del tiro a segno, pronto per sparare, invece si sta solo preparando a stendere una pizza e manifesta più volte il suo disprezzo per l'olio.

Inizia a picchiettare solo i polpastrelli sulla pasta, forse crede di suonare un piano molliccio e lo fa con un ritmo convulsivo e costante.

Notavo che la scena necessitava di un imprevisto per movimentarla un po' così gli dico che deve usare tutta la mano e per far quello deve ungersi ben bene anche in mezzo alle dita. Lo vedo irrigidirsi ancora di più, ma piano piano inizia a cedere all'ebrezza. Tra una presa per il culo e un insulto giungiamo al termine della missione e riusciamo finalmente ad infornare le pizze.

La prima è quelle del papà, non per una qualche forma di arcaico rispetto e reverenza ancestrale, ma soltanto perché lui con la scusa di assaggiare, mangerebbe mezza pizza di ogni commensale. Così, visto la potenza dei forni casalinghi, mentre lui è al caffè, noi donne stiamo soffiando ancora sulla nostra cena.

Le figlie finiscono di mangiare e si mettono sul divano, pronte per guardarsi un film.

La scena è quasi commovente:

Noemi sul lato sinistro e con il cellulare in mano, ogni tanto lancia uno sguardo agghiacciante al film, tanto che se io fossi stata l'attrice avrei messo un golfino; si lamenta del rumore che facciamo e spara commenti negativi verso la pellicola.

Mariasole sul lato destro e con il cellulare in mano, ogni tanto lancia uno sguardo distratto al film, tanto che se io fossi stata l'attrice avrei fermato e fatto un fischio di richiamo; si lamenta del rumore che facciamo e spara insulti verso la sorella.

Contemporaneamente mio marito ed io finiamo di sparecchiare, riordinare, chiudere casa, fumare una sigaretta e quando faccio per accomodarmi sul divano, chiedo ad entrambe di spegnere il telefono.

Tempo 5 minuti e iniziano:

"Mamma, domani mattina alle 8.00 vado a cavallo, se piove mi dovete accompagnare, se nevica, chiamo il nonno con le chiodate, poi mi dovete venire a prendere e ricordate che devo comprare paraglomi, la martingala profilata, il frontalino silver plate, la cavezza techno gold, stinchiere e paranocche."

Poi attacca l'altra: "bhe scusate, allora anche a me servirebbero le Freeflow Pullbuoy, le pinne powerfin, la kickboard, la flex paddles e un costume da gara"

Qui interviene il padre:

" Ragazzì!! Drogarvi come tutti gli altri giovani no eh!?!?"

La grande lo insulta, si alza, ci bacia e se ne va nella sua camera; la piccola finisce il film, insulta il regista per il finale e si va a lavare.

Questa è vita pura.

Ci soffermiamo ancora un po' sul divano, per quella che per noi è una coccola: lo stare coricati in pace, anche solo per mezz'ora. E non importa se nel frattempo io inizio a russare, lui a cambiare canale con una ripresa da 0 a 100 da far invidia all'ultimo modello di Ferrari e la  cagnona coricata ai nostri piedi che lancia peti da impestare tutta l'aria.
Alla fine, mano nella mano ci appropinquiamo alla nostra alcova, io tiro da una parte perché devo fare pipì, lui tira dall'altra perché vuole bere un bicchiere d'acqua, così onde evitare litigi per la dominanza ci separiamo.
Coricati a letto lui mi abbraccia da dietro, ma giusto per 30 secondi perché poi dice che gli si addormenta il braccio e mi sussurra all'orecchio, solo dopo aver sputacchiato da parte i miei capelli che gli andavano in bocca: "Amo, er nutrizionista m'ha detto che dovresti cucinarmi gli hamburger de ceci, so un concentrato de proteine".

Vita pura.

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